mercoledì 12 novembre 2008

La farina


La farina è un alimento ottenuto dalla macinazione delle cariossidi dei cereali o di altri prodotti amidacei. Costituente fondamentale di tutti i tipi di farina è infatti l'amido, un polisaccaride complesso, a cui si aggiungono parti minori di proteine, grassi e fibre.
Nell'uso comune, il termine farina serve ad indicare quella di
grano e in particolar modo quella di grano tenero, mentre si usa la parola semola per la polvere di grano duro. Per il loro ruolo nella fabbricazione di pane e pasta, queste sono infatti le più diffuse nel mondo, tutelate dalle leggi dei diversi paesi. La legge italiana ne stabilisce chiaramente caratteristiche ed eventuali denominazioni con il Decreto del Presidente della Repubblica n.187 del 9 febbraio 2001.
Esistono anche farine di
mais, di orzo, di farro, di riso, di avena, di segale, di kamut ecc. oppure di legumi, frutta a guscio, tuberi e perfino di alcune specie di acacia australiane.

La proprietà più importante della farina, di cui tenere conto per la scelta del tipo più adatto ad una certa ricetta, è il suo contenuto proteico, in particolare di quello di gliadina e glutenina. Queste due proteine semplici poste a contatto con l'acqua formano un complesso proteico detto glutine che costituisce la struttura portante dell'impasto rappresentata come forza della farina. Si tratta di una sorta di reticolo all'interno della massa di farina e acqua che la rende compatta, elastica e capace di trattenere gli amidi ed eventualmente i gas della lievitazione che formano così le bolle caratteristiche della struttura spugnosa di pane ed altri prodotti lievitati.In base alla quantità, ma anche alla qualità, del glutine contenuto in una data farina, l'impasto con l'acqua avrà più o meno resistenza ed elasticità, e varierà anche il tempo necessario per la lievitazione.
Tecnicamente, la forza di una farina si indica con il fattore di panificabilità W il cui valore varia proporzionalmente al contenuto proteico e che di norma non viene indicato nelle confezioni in commercio in quanto decifrabile solo dai tecnici del settore (panificatori, pasticcieri ecc.); per regolarsi, una stima del W di una data farina si può fare guardando il contenuto di proteine riportato sulla confezione.Un alto valore di W indica un alto contenuto di glutine; questo vuol dire che la farina assorbirà molta acqua e che l'impasto sarà resistente e tenace, e che lieviterà lentamente perché le maglie del reticolo di glutine saranno fitte e resistenti. Viceversa, un W basso indica una farina che ha bisogno di poca acqua e che lievita in fretta, ma che darà un impasto (e un pane) leggero e poco consistente.Il valore di W si misura per ogni farina in base a prove meccaniche su impasti standard.
Ecco un indice di massima:
Fino a 170W (deboli): per biscotti, cialde, grissini e dolci friabili; anche per besciamella e per rapprendere salse. Assorbono circa il 50% del loro peso in acqua.
Da 180W a 260W (medie): Pane francese, panini all'olio,
pizza, pasta: assorbono dal 55% al 65% del loro peso in acqua.
Da 280W a 350W (forti): Pizza, pasta all'uovo, pasticceria a lunga lievitazione: babà, brioche. Assorbono dal 65% al 75% del loro peso in acqua.
Oltre i 350W (farine speciali): in genere fatte con particolari tipi di grano, vengono usate per "rinforzare" farine più deboli, mescolandovele, oppure per prodotti particolari. Assorbono fino al 90% del loro peso in acqua.
La farina in vendita nei normali negozi e supermercati varia fra i 150W e i 200W, ma si può trovare anche la
farina manitoba, con circa 400W, per miscelarla alla farina "normale" e ottenere la forza voluta.

Farina di frumento

Ciò che la rende l'ingrediente principale della cucina, in particolare di quella europea e americana, è l'alta qualità e quantità del suo glutine: questo dà alla pasta la tenacia necessaria per una cottura al dente mentre al pane e agli altri prodotti lievitati una struttura più sostenuta rispetto a quella che si potrebbe ottenere utilizzando altri prodotti.

Farina di grano tenero

Dalla macinazione del grano tenero si ottiene una resa in farina che oscilla tra il 70 e l'82%; il rimanente 18-30% è costituito da crusca per uso zootecnico. La percentuale di farina estratta dal chicco dipende, oltre che dal tipo di grano, anche dal tipo di macinazione impostata nei molini.
Le farine derivate da basse estrazioni (
abburattamento del 70-75%) provengono principalmente dalla parte centrale del chicco e si contraddistinguono ad occhio nudo per la loro purezza e candore; sono denominate in Italia farina tipo 00. Al contrario, una farina ad alto tasso di estrazione (circa 80%) sarà meno chiara in quanto contiene anche la farina proveniente dalla parte esterna del chicco (strato aleuronico); in relazione al contenuto in ceneri (minerali) possono essere denominate farina tipo 0, tipo 1 o tipo 2. Quando la percentuale di estrazione giunge al 100% si ottiene la cosiddetta farina integrale, cioè uno sfarinato comprensivo anche di crusca.

Farina di grano duro

La farina proveniente dal grano duro viene denominata semola rimacinata ed è prodotta prevalentemente nelle regioni del sud Italia. Essa si distingue da quella di grano tenero sia per la granulometria più accentuata che per il suo caratteristico colore giallo ambrato, colore che si ripercuote anche sui prodotti con essa ottenuti. Questa farina si utilizza prevalentemente per la produzione di pane e pasta (sia casereccio che industriale) ma anche per dolci tipici.

8 commenti:

  1. Brava, molto interessante questo articolo.
    La farina ingrediente importante nella nostra cucina.
    Quando vuoi, passa da me, c'é un premio per te.
    Buona serata

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  2. quante notizie interessanti....ora ho capito meglio il discorso della " forza di una farina".
    Un bacio.

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  3. ciao nuvoletta :) hai scritto un post molto interessante. ultimamente sono andata in fissa per il pane fatto in casa e il tuo post casca proprio a fagiolo! era da un po' che mi chiedevo quale fosse la forza delle farine in commercio (visto che, come hai ricordato tu, nelle confezioni non viene riportata) e tu mi hai dato la risposta, grazie! ecco perchè, per fare certe lavorazioni, è meglio mischiare con la manitoba. grazie mille nuvo! un bacione :)

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  4. W la farina
    che mi fa sfornare
    come una fatina :)

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  5. Non c'è che dire le trovi tette e fai sempre centro, la farina siamo invasida tanti tipi di farina credo che molti saranno molto contenti di essere passati da te. cioè dalla tuo personale enciclopedia umana che sei tu.

    Un forte bacione

    Tomaso

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  6. Ma dimmi una cosa..per fare una buona pizza in casa..quale farina è la migliore??
    a me piacciono le pizze con tutte le farine..ma sai com'è..un consiglio esperto è gradito.
    ciao cara buona serata

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  7. Da te si trovano sempre cose interessanti, grazie

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  8. Ciao germana grazie del premio

    ciao maddea visto che piace cucinare bisogna farsi anche una cultura sugli alimenti che utilizziamo!

    ciao babi non c'è di che

    ciao la calamyca sei fortissima!

    ciao tomaso le trovo tette aiaiaiaia sei proprio lo stallone

    di solito io mescolo la farina assieme alla manitoba per avere un'impasto elastico per stenderlo meglio!

    grazie anicestellato

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Grazie della visita..........^_^