domenica 8 giugno 2008

Beta vulgaris


La barbabietola è una pianta del genere Beta, appartenente alla famiglia delle Chenopodiaceae (Amaranthaceae secondo la classificazione APG).Ne esistono diverse qualità: da orto, da foraggio, destinate all'alimentazione del bestiame, quelle da zucchero.

Descrizione
La barbabietola è una
pianta erbacea biennale, raramente perenne, con fusti che possono arrivare a 1-2 metri di altezza. Le foglie sono a forma di cuore, lunghe 5-20 cm nelle piante selvatiche (spesso molto più grandi nelle piante coltivate). I fiori sono molto piccoli, dal diametro di 3-5 mm, di colore verde o rossastro, con cinque petali; sono raccolti in dense spighe ed hanno un'impollinazione anemofila. Il frutto è costituito da un gruppo di dure noci.

Informazioni nutrizionali
Le parti commestibili della barbabietola sono le foglie (bieta o bietola) e le radici.Per quanto riguarda la bietola, 100g contengono:
energia: 17kcal
acqua: 89,3 g
sodio: 10 g
proteine: 1,3 g
potassio: 196 mg
Lipidi: 0.1 g
ferro: 1 mg
glucidi: 2,8 g
vitamina A: 263 mg
fibra: 1,2 g
vitamina C: 18 mg
Per quanto concerne la barbabietola da zucchero, di cui si utilizza la radice, 100 g contengono:
energia: 20 kcal
carboidrati: 4 g
lipidi: 0 g
acqua: 91,3 g
proteine: 1.1 g
Inoltre tutti i tipi di barbabietola contengono antiossidanti e una notevole quantità di
acido ossalico e di nitrati. Da recenti ricerche scientifiche si è scoperto che la proprio la presenza dei nitrati nelle barbabietole rosse ha effetto ipotensivo.

Storia
La bieta fa la sua comparsa in alcuni scritti greci del
420 a.C. col nome di beta.In Europa la coltivazione era diffusa già nel XV secolo, soprattutto nei monasteri. Inizialmente veniva coltivata per le sue foglie, in seguito si diffuse anche il consumo della radice (specialmente la variante rossa).
Lo sviluppo delle colture di barbabietola è strettamente legato alla scoperta dello
zucchero che se ne può estrarre.Nel XVII secolo l'agronomo francese Olivier de Serres annotò che la barbabietola cotta produce un succo simile allo sciroppo di zucchero, ma questa affermazione non ebbe seguito.Finalmente nel 1747 il chimico prussiano Andreas Sigismund Marggraf dimostrò che i cristalli dal sapore dolce ricavati dal succo di barbabietola erano gli stessi che si ottenevano dalla canna da zucchero, ma non andò oltre. Fu un suo allievo, Franz Karl Achard, che cominciò a produrre commercialmente lo zucchero, aprendo una prima fabbrica nel 1801 a Cunern, nella Bassa Slesia (Polonia).
Ai primi dell'
Ottocento, comunque, lo zucchero di canna era ancora diffusissimo. Ma le guerre napoleoniche, con il blocco dell'importazione dello zucchero di canna (1806), fecero sì che la sperimentazione sulle barbabietole procedesse più speditamente, finché nel 1811 alcuni scienziati francesi mostrarono a Napoleone dei panetti di zucchero estratto da barbabietola: l'imperatore ne ordinò la coltivazione (su ben 32.000 ettari di terreno) e, grazie anche all'intervento del finanziere ed imprenditore Benjamin Delessert, che aprì in Francia il primo stabilimento ove si estraeva lo zucchero dalla barbabietola con il metodo di Achard opportunamente perfezionato, nel giro di pochi anni sorsero più di 300 fabbriche di zucchero da barbabietola in tutta Europa.
Oggi l'Europa coltiva 120 milioni di tonnellate di barbabietole e produce 16 milioni di tonnellate di zucchero bianco; la
Francia e la Germania sono i maggiori produttori ma, eccettuato il Lussemburgo, tutti i paesi dell'Unione Europea estraggono zucchero dalle barbabietole in quantità tale da soddisfare il 90% del fabbisogno.
In Italia la barbabietola viene coltivata dalla fine del
XVII secolo, specialmente nella valle padana e nelle province di Ferrara e di Rovigo.

Coltura
La barbabietola viene coltivata nei paesi a clima temperato.È una pianta a ciclo biennale: nel primo anno nella radice si accumulano riserve sotto forma di zucchero, nel secondo si sviluppa il fusto fiorifero. In coltura, per poter estrarre lo zucchero, la pianta viene estirpata al completamento dello sviluppo del primo anno.Nelle regioni settentrionali viene seminata in primavera e raccolta a partire dalla fine di agosto. Nel meridione, per ridurre le contrazioni della resa in radici e in zucchero, dovute alla maggiore intensità dei processi respiratori causata dalle temperature più alte, si coltiva invece a ciclo autunno-primaverile, con raccolta in estate. Gradisce un terreno di medio impasto, neutro o appena basico, e ben drenato, ma è una delle specie agrarie che si adatta meglio ai terreni argillosi, purché ben sistemati dal punto idraulico.

11 commenti:

  1. nel tuo blog si imparano un sacco di cose!!! un salutino e un bacetto

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  2. non ho un buon rapporto con la barbabietola ma devo ammettere che è una verdura molto coreografica :) ora ne so di piu anche sulle sue caratteristiche ;)
    baci!

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  3. bellissimo e interessante questo post!
    Un abbraccio e a presto!

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  4. raramente mi è successo di trovarla così appena colta. di solito la trovi già precotta al supermercato. è davvero impressionante quanto cambi il sapore! veramente utile il tuo post!!

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  5. io la uso per colorareee!!
    grazie per le info!!! ;-*

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  6. Purtroppo la barbabietola non mi piace.
    Un caro saluto.Cmq complimenti...

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  7. uhm..a me la barbabietola proprio non cala,,ma per nulla!!!
    un bacione

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  8. E' una delle pochissime cose che on riesco proprio a mangiare ma il post è interessantissimo!!!! Baci Laura

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  9. ..è bellissima! mi piace il tuo modo di affrontare gli argomenti: brava :-D

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  10. grazie babi mi fa piacere...

    ciao arietta io non la mangio ma mi ricordo che in un posto del mondo la mangiano come insalata

    grazie maddea

    ciao sara la usi come colorante naturale..

    stella mirtilla antro io la barbabietola non la mangio

    grazie salsadisapa

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Grazie della visita..........^_^