Il pròpoli è una sostanza resinosa che le api raccolgono dalle gemme e dalla corteccia delle piante. Si tratta quindi di una sostanza di origine prettamente vegetale anche se le api, dopo il raccolto, la elaborano con l’aggiunta di cera, polline ed enzimi prodotti dalle api stesse. Il colore può variare moltissimo nelle tonalità del giallo, del rosso, del marrone e del nero. L’odore è fortemente aromatico.
Etimologia
Il nome propoli, che può essere utilizzato sia al maschile (il propoli) che al femminile (la propoli), deriva dal greco πρόπολη: pro (προ, davanti) e polis (πόλις, città), ovvero “davanti alla città”. La parola, in senso figurato, assume il significato di difensore della città. Il termine è stato usato da Plinio il vecchio nella sua Naturalis historia e da Aristotele. Le api, infatti, lo utilizzano per difendere la loro città (l’alveare) dai pericoli che possono minacciarla: le malattie, i predatori.
Il propoli ha proprietàantibiotiche (batteriostatiche e battericide), anti-infiammatorieantimicotiche antiossidanti e anti-irracidentiantivirali anestetiche cicatrizzanti antisetticheimmunostimolantivasoprotettiveantitumorali
La proprietà di maggiore rilievo consiste nell’avere tutte le proprietà sopra indicate concentrate tutte insieme in un unico prodotto di origine naturale.
Origine
Esistono diverse teorie sull’origine del propoli. La più accreditata attualmente è quella formulata da Rosch che ha osservato le api raccogliere le resine dagli alberi con le mandibole per poi elaborarle con le zampe anteriori, mediane e posteriori fino a condurle nella borsa pollinica di quest’ultimo paio di zampe. La teoria che ipotizza un’origine del propoli interna all’alveare è meno accreditata in quanto non è stata ancora dimostrata.
Composizione
È impossibile definire una composizione esatta ed universalmente valida del propoli in quanto estremamente variabile a seconda della vegetazione di origine, della stagione e di molti altri fattori. Nel corso di numerosi studi su propoli di varia origine sono stati identificati più di 150 diversi composti biochimici ed altri ne vengono scoperti ancora oggi.
I flavonoidiParticolare menzione merita il gruppo dei flavonoidi che sono contenuti in grande quantità nel propoli (fino al 20% del peso). L’ape modifica la struttura dei flavonoidi, originariamente presenti nelle piante, togliendo gli zuccheri contenuti nel composto organico grazie agli enzimi prodotti dalle loro ghiandole salivari. I flavonoidi hanno proprietà inibitrici degli enzimi che normalmente rimuovono il rivestimento proteico dei virus. Allo stesso modo riescono a bloccare il processo di reazione allergica impedendo la fuoriuscita di sostanze (istamina e serotonina) dalle cellule, fenomeno che accade in presenza di allergeni. I flavonoidi bloccano la produzione di prostaglandine all’origine del processo di invecchiamento.
Utilizzo da parte dell’ape
Le api utilizzano il propoli per rivestire le pareti interne delle celle utilizzate per la deposizione delle uova e l’allevamento delle larve. Viene utilizzato anche per chiudere le piccole fessure che non consentono il passaggio delle api (spazio d’ape) e per rivestire, mummificandoli, i cadaveri di animali morti all’interno dell’alveare (api e predatori) che le api non riescono ad espellere, per costruire barriere di difesa, per ridurre il foro di volo. In sintesi il propoli viene utilizzato insieme alla cera come materiale da costruzione, come isolante e come rivestimento protettivo per tutte le superfici interne dell’alveare. Dal punto di vista sanitario il propoli svolge le funzioni di antibiotico e antivirale.
Utilizzo da parte dell’uomo
Il propoli è stato utilizzato in passato come vernice per i propri strumenti musicali dai maestri liutai, il più famoso dei quali è Antonio Stradivari. Il propoli viene utilizzato in apiterapia, disciplina ancora relegata ad un ruolo di secondo piano all’interno delle medicine alternative, anche se negli ultimi anni si sono incrementati notevolmente gli studi scientifici da parte della medicina ufficiale. Esso viene utilizzato anche per produrre caramelle dai Monaci Cistercensi dell'Abbazia di Piona.
Interessante!C'è stato un periodo che usavo molto il propoli, adesso è tanto che non me lo procuro. Devo provvedere!Bacioni
RispondiEliminaQuello che ci proponi è sempre molto interessante alla fine dopo aver letto un tuo post posso dire di sapere qualche cosa di più,
RispondiEliminabrava nuvoletta,
un abbraccio forte,
Tomaso
Una volta usavo il propoli,...non so se ti preserva il raffreddore, ma di sicuro ti garantisce denti e lingua marrone per un pò di tempo! Ciao ;))
RispondiEliminaSono le palline piccoline gialle vero? Io la uso ogni tanto, mi piace molto con il latte caldo...
RispondiEliminaBaci nuvoletta!
daniela
interssante...un abbraccio!
RispondiElimina@ cannelle mi hanno consigliato quello dell'erbosteria, infatti ne ho acquistato uno stamane, lo usavo tanti anni fa poi ho smesso...
RispondiElimina@ tomaso c'è sempre da imparare
@ stefano se preserva i denti la lingua marrone per tanto tempo in farmacia vendono lo sbiancate per i denti ;)))
@ daniela è uno spray per il mal di gola bacciioni
@ roxina ciao un abbraccio..
non vanno bene per la tosse??
RispondiEliminaUso tantissimo la propoli sia come tintura madre che come compresse preventive contro i malanni di stagione, bravissima!!
RispondiElimina@max vanno bene per la faringite, per la tosse c'è il miele di eucalipto
RispondiEliminagrazie anicestellato
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